Venerdì 11 ottobre Julian Carron è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco, il Papa dei giovani, il Papa degli ammalati, il Papa dei colpevoli, il Papa dei religiosi ma anche dei laici, quell’uomo che oggi davanti ai malati dell’Unitalsi ha coraggiosamente affermato che la Chiesa necessita di essere riformata per adeguarsi alle nuove esigenze nascenti; quello stesso Papa che come ha ribadito nell’incontro ad Assisi, non ci chiede di essere perfetti ma ci insegna che Dio c’è, è presente per ognuno di noi, disposto ad accoglierci e a perdonarci. Jorge Mario Bergoglio, uno dei più grandi uomini della storia, in pochi mesi di papato, ha già sconvolto le convinzioni dell’umanità, anche quelle più radicate, infondendo nei cuori di tutti noi il suo amore e la sua immensa sensibilità.
Nel corso del colloquio Papa Francesco richiama la <<nuova evangelizzazione>> ossia il risveglio nel cuore e nella mente della vita della fede, il risveglio che ti ridesta da quel sonno latente e impercettibile nel quale solo la mancanza di Dio può gettarti.
E’ adesso che Papa Francesco pone una domanda:
<<ciascuno di noi, ogni comunità del nostro movimento rende visibile l’essenziale, cioè Gesù Cristo?>>
Ecco che dalla vicinanza di Papà Francesco nasce per tutti noi una nuova responsabilità, la responsabilità di portare un messaggio a chiunque incontriamo, e di non dimenticare lo scopo ultimo verso cui il movimento deve condurci, l’incontro con Cristo.
Il colloquio tra Julian e Francesco si conclude con la richiesta del Papa di pregare per lui, invito non rivolto solo a Carron ma a tutto il movimento di Comunione e Liberazione, affinchè il Signore continui a dargli la Grazia per guidare la sua Chiesa.
Carron ci ricorda ancora una volta la semplicità dell’accoglimento del Signore, che ci ha raggiunto attraverso le parole di don Giussani e che continua a chiamarci con <<l’intensità di Papa Francesco>>