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Alla scoperta del Salone del Mobile

25 aprile 2016
Camilla Gullà25 aprile 2016

La 55esima edizione del Salone Internazionale del Mobile, tenutasi a Milano dal 12 al 17 aprile è stata un vero successo. Le presenze registrate sono stata ben 372.151; un incremento del 4% rispetto al 2014 e nettamente superiore anche confrontato ai 310.840 visitatori, registrati nel 2015.

Un mercato in forte crescita quello dell’arredamento e del design, con un’attenzione sempre più viva per l’eco-sostenibilità.

Uno sguardo attento al dettaglio, che riesce ad andare oltre la semplice visione primigenia dell’oggetto.

A questo proposito sono andata ad intervistare alcuni designer allo stand Le Filippine. Il filo conduttore che lega i designer presenti nello stand è appunto l’invito ad esaminare gli oggetti più da vicino, per scoprire quale filosofia si nasconde dietro ogni creazione.


Design Green 

Salone del Mobile

La prima designer che ho intervistato è l’originale Judith Manarang, presidente della Maze Manufacturing. Dopo una peculiare ricerca, la giovane designer ha deciso di veicolare la realizzazione dei suoi prodotti verso un’etica attenta all’ambiente e al contesto sociale. Rispetto per l’ambiente, ecosostenibilità e innovazione sono i valori da lei portati avanti.

Per questo, come mi ha spiegato Judith, nessun albero viene tagliato per realizzare i meravigliosi oggetti di design che potete ammirare in foto. Il materiale per la loro realizzazione viene ricavato attraverso un particolare procedimento chiamato Permacane, che consente di non abbattere alberi e ottenere un laminato di rattan.

Tra le molte domande che ho fatto a Judith, le ho chiesto quale fosse il costo delle sue creazioni. Mi ha spiegato che il materiale non è molto costoso ma il processo è molto intenso e richiede quindi un costo più elevato.  Ma come ha detto lei, c’è un lato positivo anche in questo: Judith è molto felice di dare lavoro agli abitanti del suo Paese, sa che così aiuta le Filippine, terra a cui è molto legata.

L’elegante fodera con cui sono rivestite le sedute è di gusto semplice ma non convenzionale.  Si tratta di tessuti importati, la designer sceglie sempre stoffe “ green”, preferedole al più comune poliestere.

Ed è proprio questo suo grande rispetto per l’ambiente che da alle sue avvenenti creazioni ancor più valore.


Luci, Onde ed Ombre

Salone del Mobile

Allo stand Le Filippine, all’interno della Fiera del Mobile ho avuto modo anche di scoprire il brand emergente e di straordinario talento Kit Blancas, che ha ideato una serie di lampade chiamata Bahandi (in cebuano ricchezza)

Vincitrice del Red Box Talents 2015, l’intraprendente Kristel Blancas, mi ha raccontato com’è nata l’idea di creare le lampade Bahandi.

Queste splendide luci si ispirano al mare, più precisamente al movimento delle sue onde e ai suoi magnifici fondali. Kristel è davvero innamorata delle spiagge delle Filippine, e con i suoi racconti e le sue creazioni ad esse ispirate è riuscita a far innamorare anche me.

La giovane designer è una vera lady di ferro: laureata con lode in interior design all’Università di Santo Tomas, ha sfidato tutto e tutti per la realizzazione della sua collezione ma Kit non è certo una che si arrende, anzi definisce gli ostacoli parte essenziale e costitutiva del suo lavoro.

Parlando con Kit, mi ha spiegato che il gioco delle ombre creato dalle sue lampade è una delle caratteristiche che più le piacciono. Esiste anche una variante più piccola rispetto a quelle che vedete in foto, una sorta di piccola roccia da appoggiare sul pavimento. Anche in quel caso il gioco di ombre è sensazionale.

La scelta dei colori neutri riguarda invece l’intenzione di non esagerare e di non sovrastare l’ispirazione alla base di questi complementi d’arredo. La loro grande dimensione e la particolarità del design è sufficiente a renderle protagoniste in qualunque tipo di ambiente.

E’ stata utilizzata una lacca, (la stessa materia usata anche per le barche). Su richiesta è possibile realizzarla in qualunque colore.

Kristel ha tratto ispirazione dalle spiagge paradisiache del suo Paese e mi ha suggerito più volte di andare a visitarle di persona, per apprezzare dal vivo il fascino della loro bellezza.

Se contemplare le spiagge delle Filippine sviluppa questi spunti creativi, penso che dovremmo andare tutti a visitarle;)


SOBRIETA’ RICERCATA: Dall’Economia all’Interior Design, seguire una passione nella vita…

Salone del Mobile

Infine l’ultimo brand che ho avuto modo di apprezzare presso lo stand delle Filippine è Atelier A, azienda italiana che produce nelle Filippine. Il suo presidente Carlo Cordaro mi ha esposto con eloquenza la storia del suo marchio e l’ispirazione delle ultime creazioni.

Secondo Carlo Cordaro, per avere una visione del futuro si deve necessariamente avere una profonda conoscenza del passato, una filosofia che lui ha scelto di applicare ogniqualvolta si dedica al design d’interni per il suo brand Atelier A.

Ed ecco cosa ha risposto alle mie domande.

Qual è l’ispirazione della collezione che vediamo esposta qui al Salone del Mobile?

La collezione rimanda all’art Decò degli anni 30-40. Per la realizzazione di questi oggetti è stata utilizzata la fibra di palma. La nostra produzione si svolge nel paese delle Filippine, anche se l’azienda è un’azienda italiana.

Come mai avete scelto di utilizzare proprio la fibra di palma come materiale?

E’ stata una scelta estremamente complessa. L’intenzione era quella di fare una highlights di due cose: in primo luogo la grande manualità, riuscire a lavorare la materia nello stesso modo in cui negli anni 30 facevano designer come Jean-Michel Frank e in secondo luogo far risaltare un materiale unico, particolare ma anche ecologico, una fibra, estremamente facile da reperire.

Com’è il cliente verso cui indirizzate il vostro prodotto? Un esperto del settore, o un giovane uomo qualunque?

Il cliente a cui puntiamo in questa fase è un cliente esperto, un professionista che capisce, vede. Al giorno d’oggi è tutto molto flat, molto appiattito, io invece voglio creare dei messaggi per far vedere al mondo che esistono ancora nel nostro settore delle capacità tecniche.  E poi, se si sa fare questo, allora si possono anche fare delle tavolette appiattite.

Parliamo adesso di qualche dettaglio tecnico, in che varianti di colori esistono i vostri arredamenti?

Esistono in moltissimi colori, in occasione del Salone Del Mobile abbiamo fatto un qualcosa di esasperato e incolore ma normalmente le realizziamo anche in colori più scuri, con un effetto annerito.

Che azienda è Atelier A e qual è la sua filosofia?

Atelier A è un’azienda che fa out of the box. Noi usiamo molto il bambù però in modo italico, utilizziamo anche la fibra di palma, facciamo un prodotto molto moderno, molto avantgarde.

Atelier A vuole essere una specie di brand del branding, un brand friendly dove poter trovare lo zainetto in vimini, nettamente più carino di quello in plastica, ma anche il complemento d’arredo e soprattutto un brand che non dimentica mai il rispetto per la natura.

Una << sobrietà ricercata>> quella che contraddistingue il Brand Atelier A. Ma questi arredamenti sono accessibili a tutti? Qual è genericamente il vostro target ?

Ci posizioniamo in una fascia medio-alta. E tra l’altro stiamo cercando adesso di proporre Atelier A anche con un altro messaggio, abbiamo realizzato infatti una collezione di outdoor, un concept fresco, da spiaggia.

Si è occupato lei personalmente del disegno delle creazioni che vediamo esposte?

Si, le ho disegnate io, faccio un po’ tutto da solo. Abbiamo vinto anche un premio di recente nelle Filippine per la chaise longue da me disegnata, fatta in legno carbonizzato con una struttura in bambù lamellare. Una creazione davvero resistentissima.

Oltre all’Outdoor da poco inserito, quali altre linee avete?

Abbiamo la Linea Riviera, ispirato ai modi di dire milanesi degli anni 60, quando nei mesi estivi si era soliti dire <> . La Riviera Collection è una sorta di restyling, un po’ come quello fatto per la Fiat 500, in questo caso protagoniste sono le tipiche sedie a sdraio all’italiana. Qualcosa di colorato e affordable perché le nuove generazioni non hanno grandi budget, spendono tutto in cellulare, zainetti, viaggi e yoga.

Fortunatamente però tra le nuove generazioni sta rinascendo pian piano la passione per il design e l’arredamento, non crede?

…Mmm, non sono molto convinto…

Crede che non ci sia la passione o che non ci sia la voglia di spendere in questo particolare settore?

Diciamo che si sta uscendo dai concetti di “possedere delle cose” che non servono a niente, come la macchina per esempio. Ormai non importa più a nessuno di avere una macchina bella, è l’era dello sharing, del condividere tutto e non possedere nulla. Mettere su famiglia poi è come parlare di fare la scalata dell’Everest. Il mondo è cambiato ed è cambiata anche la visione della vita che hanno i Millenials rispetto a quella che hanno quelli della mia generazione.

Si, il Mondo è un continuo cambiamento e un susseguirsi di visioni e interpretazioni differenti. Mi sorge spontanea una domanda che non le ho ancora fatto: com’è nata la sua passione per l’interior design?

E’ nata per caso. Io ero un commercialista, più precisamente un analista finanziaro. Sono andato nelle Filippine per lavoro e mi sono innamorato del legno così ho messo via giacca e cravatta e ho cambiato lavoro.

Complimenti, una scelta davvero coraggiosa la sua..

Prima di salutarmi il cordiale signor Cordaro mi ha consigliato la lettura di uno dei libri da lui più amati “Architettura e Felicità” di Alain de Botton.  Consiglio anche a voi la lettura di questo libro che tratta il tema del rapporto tra l’ambiente in cui viviamo e il nostro benessere, focalizzandosi sulla bellezza degli edifici e la felicità dei loro abitanti.

Salone del Mobile

Visitare il Salone del Mobile è stato anche quest’anno una ricca ispirazione per me: è l’occasione di essere circondati da quella vasta e infinita proposta di inaspettati oggetti di design, provenienti da tutto il mondo, espressione e rappresentazione di quel contorno personalizzabile che riempe la nostra più familiare quotidianità, la nostra casa.

Lungarni…

Villeroy & Boch al Salone del Mobile

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