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Il post di San Valentino

16 febbraio 2016
Camilla Gullà16 febbraio 2016

Un blocco monolitico, vittima del consumismo o degli instancabili sentimentali?

 Personalmente oggi non ho festeggiato San Valentino, in realtà non per protesta o consuetudine ma semplicemente perché attualmente sono innamorata “solo” della mia famiglia, dei miei amici, dei miei sogni, della vita e di chi me l’ha donata.

Però se ci riflettete suona quasi strano che esista un giorno in cui rivolgere delle attenzioni all’amato diventa quasi un obbligo, un dovere, la cui assenza provocherebbe nell’altro dubbi sui reali sentimenti del partner. Devo ancora capire se possa essere un chiaro stimolo per non farci dimenticare di esprimere i nostri sentimenti e ancor più per ricordarci di far sentire la persona che ci sta accanto importante o se si tratti semplicemente di un adeguamento alle consuetudine dei giorni moderni, senza peraltro svolgere nessuna acuta riflessione. In fondo sono ormai diffuse e conosciute da chiunque le classiche usanze connesse a questa festività: dalla più gettonata scatola di cioccolatini, all’evergreen delle rose rosse, magari con consequenziale cena in un rinomato ristorante che per l’occasione propone menù a lume di candela con pietanze afrodisiache e per i più aitanti hobbisti di cucina anche un menù fai da te in casa, e ormai sempre più comuni anche gli stravaganti e coloratissimi palloncini, disponibili in molteplici varianti. Sembra diventare quasi impossibile la possibilità che emerga un individualistico spirito di iniziativa che non segua simili usanze.

Ho sempre festeggiato qualunque tipo di festività, religiosa, cristiana, tradizioni pagane, feste ideate del consumismo e questa mia scelta deriva dal fatto che ho sempre interpretato talune e talaltre come una scusa in più per ricordarci qualcosa che la frenesia della quotidianità poteva tendere a farci dimenticare.

Ma su questa celebrazione ci sono molti pareri contrastanti:  una festa che risale addirittura al 496 d.C. e che è ancora oggi così discussa. Amata e odiata. Di matrice cristiana, ella deve la sua nascita a papa Gelasio I che al fine di abolire la festa all’epoca celebrata il 15 febbraio, la quale prevedeva festeggiamenti sfrenati, in netto contrasto con la morale cristiana, “battezzò”  la festa degli Innamorati in data 14 febbraio rendendo così il Santo Valentino protettore di tutti i rapiti d’amore.

Ammaliati o no da questo sentimento, vi auguro un buon inizio di settimana e vi invito a condividere con me, se vi va, la vostra idea sulla romantica festa che si celebra il 14 febbraio di ogni anno.

San Valentino San Valentino San Valentino RIDIMENSIONATA 1

shorts by Moschino

pullover by Paul and Bear

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Le lampade Tiffany, dal 1900 ad oggi

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